Titolo Proprio: La presa di Gerico
Autore: Ignoto
Identificativo: 12 et 13 [1] 2.44
Collocazione: c. 235 r.
Classificazione: Bibbia, Teologia, Religioni
IconClass: 71F354
Datazione Certa: 1587
Tecnica: Xilografia
Dimensioni (altezza x base, centimetri): 10,5 x 17
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Descrizione:

L’incisione ricorre cinque volte all’interno del II volume del Flos Sanctorum e due volte nel III. È di difficile lettura, perché manca di attributi iconografici identificativi e si ripete in numerosi capitoli del Flos Sanctorum che trattano della vita di Capitani, Giudici, Sacerdoti e Profeti. La seconda apparizione si riscontra alla carta 235 r. laddove accompagna il capitolo dedicato alla vita di Barac e Debora. Barac, figlio di Abinoam fu posto dalla profetessa Debora alla testa dei guerrieri della sua tribù e di quella vicina, per combattere l’esercito dei Cananei del Nord. In questo capitolo il Villegas racconta la storia concentrandosi soprattutto sulla figura di Debora come donna e profetessa e specificando la sua presenza al fianco di Barac in battaglia, il luogo preciso della quale è alle pendici del monte Tabor. Quindi, nonostante l’immagine abbia pertinenza con il testo che accompagna, mi riservo di considerarla decorativa e non illustrativa per la mancanza di Debora e con ambientazione non pertinente.
L’immagine, la cui resa è estremamente astratta, perché possa essere usata in tutte le situazioni sopracitate, raffigura in primo piano in posizione quasi centrale il protagonista: un capo militare, vestito come un ufficiale romano che regge lo scudo con il braccio sinistro e nella mano destra porta un bastone. Indossa la spada alla cintura e la testa è coperta da un tipico elmo piumato che ricorda quelli usati dalle truppe spagnole del XVI secolo. Alla sua sinistra un esercito di soldati recanti lance e scudi: a costoro il protagonista sembra rivolgere un’arringa. La parte destra dell’incisione, invece, risulta occupata da architetture che ricordano una città medievale turrita, cinta da alte mura. L’incisione, come la maggior parte di quelle che si ripetono all’interno dei tomi, non è firmata, ma è possibile sia stata eseguita da un allievo di Pedro Angel: lo sfondo è il tipico fondale infatti di tutte le xilografie irmate con il monogramma P.A.


Bibliografia:

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